Scuola Provinciale dell’Infanzia di Grumes

Comunità Valle di Cembra

Comune Altavalle

Circolo di Coordinamento 6

 

Numero sezioni 1

Numero bambini iscritti 22

Numero insegnanti 4

Posti di competenza linguistica -

Numero personale non insegnante

Cuoco 1

Personale d’appoggio

Prolungamento d’orario attivato sì

Numero bambini iscritti al tempo prolungato 14

Data di costruzione:

Costruzione 1930

Ristrutturazione 1987

Dati dall’edificio:

 

Proprietà Comune

capienza iscritti 26

superficie interna mq 226

superficie esterna mq 843

 

La storia della scuola

 

L’asilo a Grumes nacque nel 1898 per volontà di don Giacomo Pojer che acquistò la casa degli “Oriòn”, composta da due stanze disposte su due piani e un orto/giardino con gabinetto a caduta.

Dal 1925 al 1929 la scuola fu ospitata in una casa privata “al doss”. Nel 1930 dopo la costruzione dell’edificio in cui avevano sede il Comune e la scuola elementare, la scuola materna fu spostata al primo piano dello stesso stabile. Prima del passaggio alla Provincia Autonoma di Trento, la scuola dell’infanzia era gestita dall’ONAIRC.

 

Descrizione della scuola

 

Dopo la ristrutturazione avvenuta negli anni ‘80 alla scuola dell’infanzia è stato destinato il piano terra, ricavandone una zona molto luminosa che si affaccia sul giardino e cortile (le due aule, l’ingresso e la cucina) e una zona con corridoio, bagni e dispensa. Dopo la chiusura della scuola primaria, è data in utilizzo un’aula al primo piano adibita sia ad ufficio per le insegnanti che usata con i bambini per attività programmate e sedute di “Circle time grafico”.

Nel giardino, oltre alla casetta in legno, alla sabbiera e all’altalena è presente una scultura/gioco a forma di lumaca; Grumes infatti è la più piccola delle “Città slow”. La lumaca, simbolo di lentezza, incarna la filosofia del fare lento, pensato e rispettoso dei tempi di ciascuno.

 

 

Scelte educative

 

Nella scuola al primo posto c’è “lo stare bene” di tutti. La progettualità tiene conto delle idee di bambini e adulti che diventano protagonisti e co–costruttori delle proprie esperienze a scuola.

La lentezza aiuta a pensare, ripensare, dà modo di ascoltare e percepire emozioni. Come la lumaca percorre la strada lentamente lasciando una traccia, così anche per i vissuti dei bambini.

Nella scuola ci sono diversi spazi strutturati: cucinetta, tappeto, lavandino per i giochi d’acqua, angolo dei travestimenti, uno spazio per parlare. L’interspazio è considerato come un’occasione di creatività; il gioco libero trova negli interspazi la possibilità di concretizzarsi e svilupparsi.

La dimensione di paese aiuta ad avere contatti con la comunità e l’ambiente naturale che ci circonda ed è occasione di continue scoperte.

 

 

Immagine
“La scuola può rappresentare un’oasi di buon senso e di calma, ma occorre ripensare le priorità, superare l’ansia di una presunta ‘produttività’, ritrovare il tempo per organizzare un ambiente quotidiano ricco di esperienze dirette, prevedere dei tempi tranquilli, coltivare il piacere del pensiero, parlare e ragionare insieme.” Penny Ritscher